THE GOLDEN HOUR
Residues of biomorphic shapes, capillary ramifications, material incrustations, curious artefacts of urban archaeology: Marco Angelini's kaleidoscopic imagery feeds on casual discoveries and unexpected associations, in order to offer a constantly changing vision of nature.
This change is already taking place under the watchful eye of the spectator. The incessant flow of time is becoming ever more pressing. Precious moments corrode, depositing traces that have already become fossils embedded in the canvas: evidences of animal life and visible signs of anthropization lie under the transparent patina of an age that doesn’t exist anymore. The future is already past. Nature is threatened, perhaps even violated ... or perhaps it has only fallen asleep, just before its own regeneration.
The Golden Hour announces darkness, but it fills the surrounding space with its shining beauty. Time is precious, time is running out, but Art can still save it.
The enigmatic and light-hearted attitude of the artist extinguishes every hint of drama and leaves only a veil of mocking, almost amused, bitterness. Even if human beings try to modify, alter, destroy and self-destruct, nature patiently shapes and recomposes itself, accepting change and dissolving it in a golden dust.
Narration is coated with luminous irony, by creating a delicate balance between fluid magma and hieratic gold. Colours bubble, expand and seem to gradually erode the thin gold leaf. At the same time, the shiny material ripples, as if its lifeblood flowed beneath the surface: silent energy, which spreads through the golden folds and occasionally reappears, in order to reveal its inextinguishable presence. Mutual contaminations, that once were potential threats, are now transformed into perpetual richness.
Flavia Rovetta
THE GOLDEN HOUR
Residui di forme biomorfiche, ramificazioni capillari, incrostazioni materiche, curiosi reperti di archeologia urbana: il caleidoscopico immaginario di Marco Angelini si nutre di fortuiti ritrovamenti e inaspettate associazioni, per offrire una visione della natura in costante trasformazione.
Il mutamento è in atto, perentoriamente presente sotto lo sguardo vigile dello spettatore. Lo scorrere incessante del tempo si fa sempre più incalzante. Istanti preziosi si corrodono, depositando tracce che sono già diventate fossili inglobati dalla tela: testimonianze di vita animale e segni evidenti di antropizzazione, sotto la patina trasparente di un’era che non è più. Un futuro che è già, inesorabilmente, passato. La natura è minacciata, forse perfino già violata…o forse si è solo assopita, un attimo prima della propria rigenerazione.
L’Ora d’Oro preannuncia le tenebre, ma inonda lo spazio con il suo fulgido splendore. Il tempo è prezioso, il tempo si sta esaurendo, ma l’Arte può ancora salvarlo.
Il sorriso enigmatico e scanzonato dell’artista spegne ogni accenno di drammaticità e lascia soltanto un velo di amarezza beffarda, quasi divertita. Per quanto l’essere umano si sforzi di modificare, alterare, distruggere e autodistruggersi, la natura pazientemente si plasma e si ricompone, accogliendo il cambiamento e sciogliendolo in un pulviscolo dorato.
La narrazione si riveste di luminosa ironia, costruendo un delicato equilibrio tra fluidità magmatica e aurea ieraticità. La materia cromatica ribolle, si espande e sembra erodere, a poco a poco, la sottile foglia d’oro. Questa a sua volta si increspa, come fosse irrorata di linfa vitale che scorre sotto la superficie: energia silenziosa, che serpeggia tra le pieghe della materia e di tanto in tanto riaffiora, per rivelare la propria inestinguibile presenza. Reciproche contaminazioni che da potenziali minacce si trasformano in perpetua ricchezza.
Flavia Rovetta
[ Read less ]