Restful Turmoil
The Brick Lane Gallery is pleased to announce “Restful Turmoil” featuring a new body of works by Italian artist Marco Angelini.
Angelini’s works represent his vision of the world which he explores through the use of various recycled materials such as aluminium, copper, cotton, cardboard and plastic. These materials are assembled throughout a rigorous creative process starting with the careful selection of the materials, generating in turn a structural basis for the patterns, colours and energy and then, finally, the artist applies paint with a spontaneous and gestural freedom.
Being instinctively guided by the signs and traces that the materials leave on the surface of the canvases, Angelini solicits a certain randomness in the emergence of these marks which are nevertheless created intentionally.
The often oblong vertical surfaces of the canvases result in a rhythmic lecture of the works, and tend to allow for an expressive dialogue with the viewer. Angelini’s paintings result from a freedom in his approach, where he loses himself in the process in order to find solutions that correspond to the essence of the materials used and where the surface naturally evolves and morphs.
In his recent body of work, the artist returns to canvas after spending some years working on metals and polystyrene, and introduces larger areas of white tones which enhance the inherent and yet unpredictable equilibrium within the work. These monochromatic backdrops are carefully ruptured by spots of colour, opacity, texture, pigment and finish which subsequently shatter and reinforce this chromatic equilibrium.
The different techniques such as dripping, collage, spray, as well as the layering of these fragile and resilient materials with the paint become a metaphor for life and the different stages of time – the traces left behind and yet still visible, the lines which do not lead or dispel, the controlled and yet random compositions and the existential signs and symbols.
Tony Taglianetti
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Restful Turmoil
Le opere di Angelini rappresentano la sua visione del mondo su cui indaga attraverso l’utilizzo di differenti materiali di recupero quali alluminio, rame, cotone, cartone e plastica. Questi materiali, assemblati attraverso un rigoroso processo creativo che inizia con l’attenta selezione dei materiali, generano in alternanza una base strutturale per modelli colori ed energia sulla quale, alla fine, l’artista applica il colore con una spontanea libertà gestuale.
Istintivamente guidato da segni e tracce che i materiali lasciano sulla superficie delle tele, Angelini induce una certa casualità nella comparsa di questi segni pittorici che sono tuttavia creati intenzionalmente.
Le superfici verticali delle tele generano una lettura ritmica dei lavori e incitano ad un dialogo espressivo con l’osservatore. Le opere di Angelini emergono da una libertà d’approccio in cui perdendosi nel processo egli trova soluzioni che corrispondono all’essenza dei materiali usati e in cui la superficie spontaneamente si evolve e modifica.
Nei suoi recenti lavori, l’artista torna ad utilizzare le tele dopo alcuni anni dedicati a metalli e polistirolo, e introduce spazi bianchi di maggiori dimensioni, esaltando l’insito e tuttavia inaspettato equilibrio delle composizioni. Questi sfondi monocromatici sono prudentemente interrotti da macchie di colore, diverse opacità e consistenze, pigmenti e finiture che in fasi successive scompongono e rinforzano l’equilibrio cromatico.
Le differenti tecniche di dripping, collage, spray cosi come la stesura di materiali fragili e mutevoli, con il colore diventano una metafora della vita e dei differenti passaggi del tempo – le tracce lasciate dietro e ancora visibili, le linee che non conducono o disperdono, la composizione controllata e ancora random e i segni e simboli esistenziali.
Tony Taglianetti
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