L’intensità del glitter.
Utilizzo i glitter come luce riflessa e brillante.
I glitter rappresentano nelle mie opere l'anima di molte città lussuose e scintillanti che vogliono farsi notare.
Il glitter è un materiale che ha una grande forza comunicativa: sembra mostrare al suo interno la luce e diffondere uno stato d'animo di felicità.
Se in passato il glitter ironizzava il significato del lusso oggi può assumere un significato frivolo e temporaneo ma di sicuro effetto su chi l’osserva.
Oro, argento, metalli vari, glitter, riflettono la luce e amplificano impressioni rilasciando sensazioni legate alla natura.
Molti miei lavori sono stati definiti neo post pop perché di forte impatto visivo ma dietro i colori vivaci e intensi le fastose forme biomorfiche e l'astrattismo geometrico traghettano narrazioni profonde.
Le mie opere si popolano di simboli e metafore visive.
Alcune di esse sono intrise di mitologia e altre richiamano l'attenzione su contesti urbani complessi.
Gli alveari urbani rappresentati in alcune mie opere esprimono desideri e paure.
Le città, costruite per dare spazio alla vita dell'uomo, condensano memorie ed esperienze di chi le abita.
Il superfluo nelle città nasconde tutto il carico della storia e del vissuto.
Marco Angelini
Un insieme di piccole cose.
“La vita d'una persona consiste in un insieme d'avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme, non perché conti di più dei precedenti ma perché inclusi in una vita gli avvenimenti si dispongono in un ordine che non è cronologico, ma risponde a un'architettura interna.
Se il tempo deve finire, lo si può descrivere, istante per istante, – pensa Palomar, – e ogni istante, a descriverlo, si dilata tanto che non se ne vede più la fine.”
(Da Italo Calvino, Palomar, 1983)
La grammatica del tempo, perno centrale della ricerca artistica di Marco Angelini, è concepita ed evocata attraverso uno storytelling preciso ma mai pre-concettuale: come sostenuto dal calviniano signor Palomar gli accadimenti si ordinano e dispongono secondo le architetture interne e personali di ognuno. L’arte di Angelini pone dunque il suo accento non solo sul proprio vissuto e sugli oggetti che lo rappresentano e trasfigurano, ma anche sul vissuto altrui, su di una coralità di fondo, sulle manipolazioni, influenze ed influssi esterni che imprescindibilmente ed inevitabilmente ne alimentano il lavoro d’arte.
Un corpus di opere che esplorano la contaminazione tra forme e colori ora netti e neutri, ora liquefatti e sgargianti, dalla vivacità pulsante.
Le opere di Marco Angelini riflettono e restituiscono l’idea di un placido benessere, di un’entropia gioiosa ma mai affannosa, coinvolgendo e convogliando il pathos dello spettatore verso una deriva di arricchimento eclettico e curioso. Anche il dettaglio all’apparenza di esiguo significato diviene necessario al personalissimo collante d’insieme, dunque unico.
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
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